Oggi vi recensisco questo libro dalla copertina davvero bellissima.
Titolo: L’isola delle farfalle
Autore: Corina Bomann
Casa editrice: Giunti
Prezzo: 9,90 €
Pagine: 512
TRAMA
È un triste risveglio per la giovane avvocatessa berlinese
Diana Wagenbach. Solo la sera precedente infatti ha scoperto che suo marito
l’ha di nuovo tradita e, come se non bastasse, una telefonata dall’Inghilterra
la informa che la cara zia Emmely ha le ore contate e che vorrebbe vederla
un’ultima volta. Non le resta che fare i bagagli e prendere il primo volo verso
l’antica dimora di Tremayne House, dove i suoi avi hanno vissuto per
generazioni. Diana non può sapere che cosa l’attende, non sa che in punto di
morte zia Emmely le sta per consegnare un terribile segreto di famiglia,
custodito gelosamente per anni. Come in un rebus, con pochi, enigmatici indizi
a disposizione – una foto ingiallita che ritrae una bellissima donna di fronte
a una casa tra le palme, una foglia incisa in caratteri misteriosi, una bustina
di tè, una vecchia guida turistica –, a Diana è affidato il difficile compito
di portare alla luce che cosa accadde tanti anni prima, nel lontano Oriente, a
Ceylon, l’incantevole isola del tè e delle farfalle. Qualcosa che inciderà
profondamente anche sul suo destino…
LA MIA RECENSIONE
Partiamo dal presupposto che ho trovato lo stile di Corina
Bomann abbastanza simile a quello di Lucinda Riley perché anche qui la storia
si divide tra passato e presente. La differenza però sta nel fatto che su
questo libro il lettore sa del passato della famiglia della protagonista del
presente, mentre nel libro la protagonista ne è ignara. Nei libri della Riley
invece sia il lettore che il protagonista della storia del presente ne sono
ignari e lo scoprono insieme. L’Isola delle farfalle parla della famiglia
Tremayne che nel 1887 si trasferisce a Ceylon, nella terra di Vannattuppucci
per portare avanti la piantagione di thè del parente ormai defunto. Il presente invece si snoda tra Germania,
Inghilterra e Ceylon dove Diana Wagenbach, avvocatessa in procinto di separarsi
dal marito, cercherà di scoprire il passato della sua famiglia aiutata dal
maggiordomo della zia Emmely, Mr Green e
grazie anche a Jonathan Singh, uno storico di Ceylon. L’ho trovato un libro
carino, anche se a volte un po’ noioso perché un po’ prolisso in alcune parti.
Ho apprezzato la descrizione dello Sri Lanka, talmente dettagliata da avere
avuto la sensazione di esserci stata. Non l’ho trovato un romanzo entusiasmante
al massimo poiché le vicende si svolgono un po’ lentamente e quindi può
incorrere, come ho detto prima, in alcuni momenti di noia come per esempio la parte del libro in
cui Diana scopre una lettera nella stanza di Grace e Victoria, ma decide di
leggerla più avanti quando secondo lei arriverà il momento adatto. Ma se c’è in
corso un’ “indagine” sul passato credo che ogni indizio sia fondamentale. Non
lo so…forse l’autrice ha creato della suspance dove era preferibile che non ci
fosse. Diciamo che il libro ha cominciato a tenermi appiccicata ad esso nelle
ultime cento pagine circa dove tutto ad un tratto sono stati svelati tutti i
segreti. Comunque è una lettura carina che può essere fatta sotto l’ombrellone
d’estate.
Un abbraccio
Laura

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