Sono passati più di vent'anni da quando Helena, allora quindicenne, trascorse un'indimenticabile estate nell'isola di Cipro, dove, circondata da distese di olivi e da un mare color smeraldo, si innamorò per la prima volta. Dopo una carriera di ballerina classica, Helena vive a Londra con il marito William e tre figli, e non può certo immaginare che il suo padrino, alla morte, le ha lasciato in eredità ''Pandora'', la grande, magnifica tenuta sulle colline cipriote. Helena non resiste alla tentazione di tornare sull'isola con la famiglia, pur sapendo che i molti segreti custoditi da quel luogo potrebbero, proprio come il vaso della leggenda, scatenare una tempesta su tutti loro. In particolare sul figlio tredicenne Alex, sensibile e ribelle, sul cui passato ha sempre preferito tacere...
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martedì 28 marzo 2017
Recensione di "Il segreto di Helena"
Sono passati più di vent'anni da quando Helena, allora quindicenne, trascorse un'indimenticabile estate nell'isola di Cipro, dove, circondata da distese di olivi e da un mare color smeraldo, si innamorò per la prima volta. Dopo una carriera di ballerina classica, Helena vive a Londra con il marito William e tre figli, e non può certo immaginare che il suo padrino, alla morte, le ha lasciato in eredità ''Pandora'', la grande, magnifica tenuta sulle colline cipriote. Helena non resiste alla tentazione di tornare sull'isola con la famiglia, pur sapendo che i molti segreti custoditi da quel luogo potrebbero, proprio come il vaso della leggenda, scatenare una tempesta su tutti loro. In particolare sul figlio tredicenne Alex, sensibile e ribelle, sul cui passato ha sempre preferito tacere...
domenica 26 marzo 2017
Recensione di "Il bambino che imparò a colorare il buio"
Oggi desidero recensirvi un libro che ho appena finito di leggere.
Titolo: Il bambino che imparò a colorare il buio
Autore: Billy Mills - Nicholas Sparks
Casa editrice: Pickwick
Prezzo: 9,90 €
Pagine: 161
TRAMA
Il buio è calato sulla vita di David dopo la morte della madre e dell'amata sorella. Il bambino, sopraffatto dal dolore, sembra aver smarrito per sempre la via che porta alla felicità. Eppure, nella sua disperazione, avverte la sensazione di avere la ragazza al proprio fianco. Vuole allora provare ancora una volta ad assaporare le cose belle della propria vita e solo una persona può dargli una mano: suo padre. David lo considera un individuo molto speciale che rispetta se stesso e tutte le creature viventi, dotato di una forza magica, silenziosa: l'accettazione di sé. David ha deciso di assomigliargli. L'uomo, per aiutarlo gli offre un dono: un logoro drappo con 7 raffigurazioni che coniugano il sapere tradizionale ad antiche credenze degli Indiani...
LA MIA RECENSIONE
Questo libro mi è piaciuto nella prima parte dove Tunkasila spiega a David le fondamenta della felicità spiegandogli anche come riuscire a trovarla.
L' Uomo (la U maiuscola è voluta)raccontaa David della meditazione e descrive passo passo il modo per affrontarla quotidianamente in modo da trovare quel relax e quella calma interiore che ci porta a vivere meglio e più serenamente.
E' veramente utile e io ho appreso da questo libro il modo per fare meditazione.
Tratta anche argomenti profondi come il lutto e si possono trovare alcuni consigli su come vincere la disperazione in questi terribili casi che ovviamente non risolveranno la situazione nell'immediato, ma che col tempo potrebbero dare una mano a ritrovare la pace.
La seconda parte invece l'ho trovata pesante e noiosa.
Tunkasila detta a David dieci regole da imparare e ripetere per tre volte al giorno, una alla volta per dieci cicli lunari.
Viene spesso scritto di dare importanza prima agli altri e poi a se stessi e io non mi sono trovata in sintonia con questo pensiero e inoltre solo chi non ha una vita lavorativa o sociale può portare a termine un compito del genere.
Ripetere per tre volte al giorno dei papiri lunghi due o tre pagine, se anche lo volessi non potrei farlo per mancanza di tempo.
E poi, vi dico la verità, non mi sono ritrovata nelle pagine della seconda parte a causa dell'importanza che i protagonisti del libro danno al loro Dio, Wakantanka, spirito onnipotente supremo da cui ne derivano tutte le azioni umane sulla Terra.
Credendo fermamente che noi umani non dobbiamo sottostare al volere di nessuno, ovviamente non mi rivedo in questa visione, ma di sicuro non sarà così per tutti.
In sostanza lo consiglio per l'utilissima prima parte, ma credo anche che chi vuole imparare a meditare possa benissimo affidarsi al web.
Un abbraccio
Laura
giovedì 23 marzo 2017
Recensione di "I giardini incantati"
Autore: Stefano Labbia
Pagine: 74
Prezzo: 10,00€
Casa editrice: Talos Edizioni
Trama
Seconda silloge poetica del giovane autore romano Stefano Labbia: i versi di questa nuova raccolta, più maturi ed importanti, rispetto ai precedenti, ci trascinano in un giardino incantato fatto di sfumature vivaci e tinte forti: l'autore ci mette di fronte ad un afflato piuttosto originale, tanto che sembra coraggiosamente poco curarsi della lezione ermetica e avanguardista del Novecento rifacendosi forse ai crepuscolari (Corazzini, Gozzano, Govoni, ecc.) e recuperando l’intimismo e la “semplicità” a fronte del modernismo a tutti i costi. Versi, quelli presenti ne “I Giardini Incantati”, che sono il frutto di varie esperienze di vita e di rapporti umani contrastanti, fra sentimenti e risentimenti, amarezze e dolcezze, comuni a tutti noi esseri umani, figli dei tempi antichi e moderni. Per cui la poesia del Labbia è, come ella stessa dice della vita, “severa e ilare al tempo stesso".
La mia recensione
Non sono solita leggere libri di poesie, ma devo dire che questa raccolta mia ha stupita positivamente.
Le poesie che si trovano all' interno di questo libro evocano le sensazioni e le emozioni che l'autore ha vissuto durante la sua esistenza in cui ognuno di noi si può rispecchiare.
Lo stile utilizzato lo trovo moderno e quindi riconducibile e vicino alle giovani generazioni, il poeta scrive in modo spontaneo e non costruito.
mercoledì 22 marzo 2017
Recensione di "Camera 101"
Oggi vi voglio recensire un libro che mi è stato omaggiato dall'autore.
Titolo: Camera 101
Autore: Enea Tonon
Pagine: 86
Prezzo: 1,99€ e-book
Casa editrice: self-publishing
Sinossi
Oltre il piacere, si snoda la vera storia dell'amore sadico, che una giovane donna crudele, vive senza regole né scrupoli. Con gelida determinazione, cerca l'estasi dei sensi attraverso la sua lucida brutalità, convinta che il piacere sublime sia quello spietato, in cui il proprio esercizio della cattiveria sia reso del tutto possibile e completamente disponibile. Ritiene che il piacere sia possente, determinato e dilagante, perché scritto nel DNA, mentre l'amore è invece un sentimento debole, che trova le sue origini in ambito culturale. Una rapida discesa all'inferno accomunano ognuno con suo modo, i due personaggi di questa storia.
La mia recensione
È stata la prima volta per me. Non avevo mai letto una storia del genere. Sarebbe erotica, ma io non riesco a definirla tale perchè credo ci sia poco di realmente erotico. La catalogherei più che altro nell' horror a causa delle descrizioni dettagliate delle fantasie di laura nei confronti di Roberto. Nel frangente in cui il protagonista parla di Silvia si può invece vedere il vero e proprio erotismo legato al BDSM.
Quello tra Laura e Roberto è un legame malato, fatto di violenza e dolore. Per Roberto nulla di tutto ciò che accade è legato al piacere. Le violenze che subisce gli fanno provare terrore, mentre per Laura è diverso. Lei gode nel procurare dolore a lui e raggiunge picchi di piacere assoluti. La storia mi è piaciuta ed è riuscita ad incutermi curiosità. Il finale l' ho trovato un po' confusionario. Il lessico è ricercato anche se il modo di scrivere dell'autore rimane semplice e scorrevole.
L'idea che mi sono fatta è che sia Roberto il solo ed unico responsabile di quello che gli succede nei erapporti con queste donne. È lui che ricerca ed incita nelle partners questo tipo di comportamento e penso che il vero perverso e manipolatore sia lui e che le donne che lui sceglia siano deboli e fragili caratterialmente e quindi facilmente influenzabili da lui.
martedì 21 marzo 2017
Ti parlo con un libro #1
Oggi comincia nel mio blog una nuova rubrica dedicata alle frasi che più mi hanno colpita e che ho trovato all'interno dei libri che nel tempo ho letto.
Oggi parto con una frase che ho estrapolato dal libro "Lieve come la neve" di Chiara Trabalza.
"Nessuno ci dirà mai quando arriverà la nostra fine, ma possiamo sfruttare al massimo il tempo che ci è concesso di vivere"
Questa frase racchiude l'essenza della vita.
Ho un motto tatuato nel mio corpo che dice "Combatti per non avere rimpianti" e penso che uno dei modi per seguire questa mia regola di vita sia proprio quello di vivere al massimo ogni attimo che ci è regalato in questo mondo.
Occorre dare ascolto al proprio cuore, fare ciò che più ci fa stare bene senza perdere tempo dietro persone e cose che ci fanno stare male.
sabato 18 marzo 2017
Segnalazione di "Il ritratto di dama"
Salve a tutti. Come va?
Oggi sono qui per segnalarvi un libro in uscita. La segnalazione mi è stata richiesta dall'autrice.
Titolo: Ritratto di dama
Autore: Giorgia Penzo
Editore: CartaCanta
Genere: narrativa romantica
Data di uscita: marzo 2017
Prezzo di copertina: € 13.00 (presto disponibile anche in ebook)
Pagine: 152
ISBN: brossura (9788896629970)
Scheda libro su Goodreads: http://tinyurl.com/jf2omlg
Link Amazon (in aggiornamento):http://tinyurl.com/gnaquew
Link IBS: http://tinyurl.com/z6xhrml
BIOGRAFIA AUTRICE
Giorgia è nata a Reggio Emilia, dove vive tuttora.
Ama il cinema (dove va almeno una volta a settimana), i giochi di ruolo (avete presente Vampire: The Masquerade e D&D?), la mitologia, l’Art Nouveau, divorare biografie di personaggi storici femminili e scappare a Parigi alla prima occasione. È una ragazza nerd nata nel posto sbagliato, nell’epoca sbagliata e laureata alla facoltà sbagliata. Scrivere è la sua più grande passione.
Pubblicazioni: http://tinyurl.com/z6batra
TRAMA
Il viaggio di due anime che si amano da sempre e che combattono per incontrarsi, una favola metropolitana dalle atmosfere parigine.
Notte di San Lorenzo. Seduta su una panchina di fronte a Notre Dame una ragazza sembra aspettare qualcuno. Guillaume, studente di Storia dell’arte, la nota da lontano. Incrocia il suo sguardo e ha un sussulto: è identica alla famosa Belle Ferronnière ritratta da Leonardo da Vinci. Con una immediata complicità, dal Point Zéro inizia la loro passeggiata attraverso la Ville Lumière. I due parlano di ciò di cui è fatta la vita: arte, fato, desideri, morte. Ma soprattutto d’amore. A un passo dall’alba, la ragazza svela a Guillaume il suo segreto…
TRAMA ESTESA
Parigi, notte di San Lorenzo.
Seduta su una panchina di fronte alla cattedrale di Notre Dame, una misteriosa ragazza ha tutta l’aria di aspettare qualcuno.
Uno studente di storia dell’arte – Guillaume – la nota da lontano, apparentemente per caso. Appena incrocia il suo sguardo ha un sussulto: è identica alla famosa Belle Ferronnière ritratta da Leonardo da Vinci, quadro a cui è molto legato.
Sono estranei eppure non si comportano come tali. La complicità che li coglie sin dal primo istante li sconvolge, come se avessero vissuto mille vite insieme da qualche parte nel tempo ma nessuno dei due ne conservasse la memoria. Comincia così – quasi per gioco – la loro passeggiata attraverso la Ville Lumiere, mentre le stelle cadenti rigano il cielo. Dal cimitero di Père-Lachaise fino al cortile del Louvre – passando per gli Champs Elysées, dai giardini delle Tuileries e da un bistrot dove tutto pare essersi fermato alla Belle Époque – i due discutono di ciò di cui è fatta la vita: libri, fato, desideri, morte. Ma soprattutto d’amore.
Quello di cui la ragazza non parla è il segreto che custodisce da sempre, in bilico tra il reale e l’impossibile. Chi è lei veramente? Troverà il coraggio di aprire il suo cuore a Guillaume e sfidare il destino?
L’alba incombe, la scelta è vicina. Poi niente sarà più come prima.
ESTRATTO
[…]
Quando si ritrovò a delineare le iridi, il polso del giovane vacillò. «Lasciamo perdere. È inutile.» Strappò il foglio dal blocco lanciandolo con rabbia dietro le spalle. «Non capisco perché spreco ancora tempo a fuggire.» Indietreggiò da Pélagie fino a sfiorare la parete di stucco veneziano. «Le mie dita vogliono ritrarre lei e nessun’altra.» Strisciò la schiena contro il muro toccando terra con lo sguardo imbrigliato a quello preoccupato della ragazza. «Io voglio lei. E nessun’altra.»
Quasi si accasciò. Affondò il viso tra le mani sporche e a nulla valsero i tentativi di Pélagie d’attirare la sua attenzione. Il nero si amalgamò alle perle di sudore nascoste dietro i riccioli scuri. Sembrava un minatore stremato dall’ennesimo giorno nella cava; un uomo abituato a scavare nell’oscurità, intenzionato a trovare la vena di minerale ma destinato ad accontentarsi dei sassi.
Pélagie si rannicchiò al suo fianco come un ragnetto stanco di tessere la tela. Lo strinse a sé, senza trarne disagio, e il nero sulla tempia di lui si trasferì alla spalla diafana di lei. Erano strani insieme, mal assortiti quanto un bocciolo di vaniglia sopra una torta di pepe.
«Io sono qui» pigolò. «Puoi baciarmi, toccarmi, prendermi, lasciarmi. E continuerò a essere qui. Perché ti ostini a non vedermi?»
Lo sguardo del ragazzo era perso da qualche parte sul pavimento. «Sono suo, Pélagie» replicò calmo. «Te l’ho già spiegato. Perché ti ostini tu a non ascoltarmi?»
[…]
La modella si scostò da lui con violenza. «Cosa manca a me che viceversa la tua damina possiede, eh?» Con uno scatto d’impeto scagliò il mozzicone sul pavimento e lo spense col tallone, furiosa. «La ami sul serio?»
«Sul serio.»
Un brontolio isterico le massaggiò le gengive. «Sei uno stupido. Perché perseveri nell’amare un’idea?»
«Dicono che l’amore trascenda lo spazio, il tempo e addirittura la realtà. È lui a scegliere noi, non il contrario.»
«Ma per quale maledetta ragione proprio lei?»
«Non lo so. Forse per nessuna, e per tutte quelle che l’universo può contenere. Oppure per lo stesso motivo per cui respiro» ammise, disarmato. «Posso trattenermi dal non farlo, ma dopo poco il mio organismo comincia ad avere bisogno d’ossigeno. Nonostante combatta e tenga duro ogni volta un secondo di più, alla fine non posso fare a meno di riempirmi i polmoni. È naturale. Allo stesso modo mi viene naturale amarla e quando provo a lasciarla andare, la mia anima soffoca.»
«Tu sogni, amico mio. Parli come se un giorno potessi incontrarla al mercato, nemmeno fosse una donna qualunque. Come se potessi incrociarla per caso tra la folla durante una delle tue passeggiate notturne.»
«Lei è da qualche parte…»
«È al Louvre!» La modella divampò alla stessa maniera del suo ritratto. Poi si spense piano mentre la gola riassorbiva l’urto della voce tagliente. «E per quanto tu possa aver perso la testa per lei, non ti ricambierà mai. Non può. Fattene una ragione.»
«Non ci riesco.» Il ragazzo lanciò lo sguardo oltre il lucernario alla ricerca di un segno rintanato nell’azzurro, ma il cielo era pulito e senza auspici. Non trovò nulla di più in quel colore che gli interni della mansarda o le iridi di Pélagie gli avessero già svelato.
Il rispetto per se stessi
Salve a tutti. Come va?
Come vedete dal titolo, oggi mi va di parlare di rispetto per se stessi.
Credo che sia doveroso fare un articolo con questo titolo dopo averne fatto uno intitolato "Il rispetto verso gli altri" anche se ritengo che ogni articolo di crescita personale che si può trovare nel mio blog abbia all'interno almeno qualche frase dedicata al rispetto per se stessi, ma comunque bando alle ciance e cominciamo.
Per mia personale esperienza ho capito che per avere rispetto per la propria persona occorra conoscersi profondamente e avere piena consapevolezza di sè. Per questo io consiglio di aprirsi alle conoscenze e alle esperienze sane della vita che ci possono far capire le nostre passioni, magari nascoste, quello che non ci piace per niente. Possiamo capire la tipologia di persone che desideriamo avere al nostro fianco e quelle invece che preferiamo allontanare. Troviamo del tempo per stare da soli ad ascoltare i nostri pensieri e se vogliamo mettiamoli per iscritto così da creare un diario che parla di noi.
Tutto questo è fondamentale per riuscire a tirare fuori il meglio di noi. Con questo non voglio incitare nessuno ad essere troppo selettivo nella vita e in società, ma consiglio di non perdere tempo con chi ci rilascia sensazioni negative che poi si ripercuotono su di noi quando torniamo a casa e siamo soli.
Cerchiamo di accettarci per come siamo, amando e accettando i nostri limiti che ci rendono umani e valorizzando i nostri talenti.
Rispettiamo gli altri perchè una brava persona la si riconosce anche dal modo che ha di trattare il prossimo.
Cerchiamo di seguire la strada che ci viene indicata dal nostro profondo, seguiamo quello che è il nostro essere senza cercare di stravolgerlo cambiandoci. Non c'è nulla di più brutto e sbagliato che possiamo fare a noi stessi.
Difendiamoci quando qualcuno ci tratta male, rispondiamo a tono e cerchiamo di non fare mai passare i comportamenti ingiusti nei nostri confronti inosservati. Dobbiamo pretendere rispetto.
Impariamo ad essere assertivi dicendo di no senza sentirci in colpa quando non possiamo esaudire delle richieste altrui.
Attuiamo un po' di sano narcisismo ammirandoci e un po' di sano egoismo pensando un po' al nostro benessere prima di tutto.
Cerchiamo di trovare del tempo per coltivare le nostre passioni.
Prendiamoci cura del nostro corpo preparandoci del cibo che amiamo, facendo attività fisica e abbellendoci esteticamente. Accudiamo la nostra mente dando libertà ai nostri pensieri e alle nostre convinzioni.
LOVE YOURSELF FIRST
Un abbraccio
Laura
venerdì 17 marzo 2017
Recensione di "L'angelo di Marchmont Hall"
Salve a tutti. Come va?
Oggi vorrei recensirvi un capolavoro.
Titolo: L'angelo di Marchmont Hall
Autore: Lucinda Riley
Casa editrice: Giunti
Prezzo: 11,90 €
Pagine: 601
SINOSSI
Sono passati trent’anni dall’ultima volta che Greta è stata a Marchmont Hall, la magnifica tenuta di famiglia sulle colline del Galles. E adesso, mentre varca i cancelli al fianco di David Marchmont, nipote del suo defunto marito, non può fare a meno di chiedersi se il luogo in cui ha vissuto per tanti anni sarà in grado di dischiudere qualche squarcio sul suo passato. Dopo un terribile incidente d’auto, infatti, Greta non ricorda più nulla e rifiuta di abbandonare il suo appartamento londinese troppo a lungo, tenendo a distanza tutti quelli che hanno fatto parte della sua vita.
Tutti tranne David, l’unico amico di cui si fida e per il quale prova qualcosa che va al di là della semplice gratitudine. È stato proprio lui a raccontarle com’era la sua vita prima di quel giorno e a convincerla a trascorrere il Natale a Marchmont Hall. Ma durante una passeggiata nel bosco, ai piedi di un abete, Greta scorge una lapide e spazza via la neve che ricopre l’iscrizione. Certo non immagina che quel nome inciso sulla pietra la travolgerà con un’ondata di ricordi: le serate come ballerina di cabaret nella Londra del ’45, il sogno di sposare un ufficiale americano, l’amicizia con David, giovane comico di buona famiglia che la accoglierà a Marchmont Hall per strapparla alla miseria.
E infine il matrimonio con lo zio di David e il rapporto con una figlia che fin da piccola dà segni di forte instabilità. Ma allora perché David le ha nascosto tanti dettagli sul suo passato? Da cosa vuole proteggerla?
LA MIA RECENSIONE
Nella mia classifica di libri più belli ho sempre avuto "Il segreto della bambina sulla scogliera" in prima posizione.
"L'angelo di Marchmont Hall" lo ha sostituito a pieno titolo.
È un libro meraviglioso, fantastico. La scrittura è come sempre chiara, semplice e scorrevole.
Ho amato ogni singolo personaggio perchè ognuno ha ricoperto un ruolo importante nella storia e non mi sento di giudicare nessuno di loro, nemmeno Cheska, perchè tutti hanno agito in funzione di cosa la vita ha loro riservato. È un romanzo pieno zeppo di intrighi, ma non è difficile starci dietro perchè è sempre tutto spiegato perfettamente. Non me la sento di addentrarmi nella storia perchè solo leggendo si può capire ogni passaggio e ogni legame tra i personaggi. Lo considero un capolavoro e mi complimento con l'autrice per la sua fantasia e la sua bravura.
Se proprio proprio devo trovare un difetto...beh....diciamo che ho considerato David un po' "zerbino" nei confronti di Greta. Ogni tanto mi chiedevo:"ma chi glielo fa fare?".
Per il resto non ho molto altro da dire se non che lo reputo una vera opera d'arte. Ogni volta che mi trovo a recensire un libro della Riley mi sento in difficoltà. Accadono sempre tante cose nei suoi libri, ce ne sarebbero di cose da dire, ma è come se ogni volta restassi senza parole perché l'unica cosa che mi viene da dire di getto è: meraviglioso.
Un abbraccio
Laura
giovedì 16 marzo 2017
Il rispetto per gli altri
Salve a tutti. Come va?
Oggi vorrei iniziare il mio articolo con una frase:
"la tua libertà termina nel momento in cui inizia quella altrui".
Non c'è cosa più importante del rispetto verso se stessi, ma profondamente legato ad esso c'è il rispetto per gli altri. Chiunque si consideri una brava persona deve avere bene a mente che la "regola" fondamentale è proprio quella di avere rispetto anche per gli altri.
Avere rispetto per gli altri significa lasciarli liberi di esprimere le proprie opinioni, la propria religione e la propria personalità senza giudicarli o bullizzarli isolandoli dal resto della società. Occorre sempre ricordare che anche gli altri sono esseri umani tanto quanto noi e per questo hanno un valore e devono essere trattati con rispetto (tralasciamo le situazioni di devianza che andrebbero trattati e argomentati a parte).
È sbagliato pensare e categorizzare l'altro come un avversario solo perchè ha idee e opinioni diverse dalle nostre. Ognuno ha la propria testa e i propri pensieri e rispettando la diversità si riuscirà a vedere l'altro comunque come una persona amichevole e non come un nemico.
Ricordiamoci che dobbiamo partecipare a far mantenere la propria dignità anche agli altri evitando di imporre le nostre idee affinché gli altri cambino pensiero.
Anzi, dobbiamo lottare per far sì che tutti possano essere liberi di essere se stessi chiedendo, discutendo e argomentando in modo da capire socializzando le visioni altrui delle cose. In questo modo possiamo anche imparare dagli altri e gli altri possoni imparare da noi.
Non dobbiamo essere presuntuosi pensando di occupare la parte centrale del mondo. Siamo tutti uguali e ognuno di noi può stare al centro, ci possiamo stare tutti insieme, l'importante è che ognuno "faccia il suo". Ci si ascolta, ci si confronta, ma è giusto che nessuno imponga le proprie scelte o le proprie idee agli altri.
Un essere umano è un essere pensante che può scegliere da solo. Gli altri possono solo accettare le scelte altrui senza dover creare nessun ostacolo anche perchè non è affar nostro il modo di vivere degli altri, non ci tocca e quindi non ci deve riguardare.
Ci dobbiamo sentire in diritto di dire la nostra solo se siamo implicati anche noi in queste scelte. Solo in questo caso.
"Non fare agli altri ciò che non vorresti fosse fatto a te".
Un abbraccio
Laura
mercoledì 15 marzo 2017
Recensione di "Per sempre...Io e te"
Salve a tutti. Come va?
Oggi vorrei recensirvi un libro che mi è stato omaggiato dall'autrice.
Titolo: Per sempre...Io e te
Autore: Sabrina Castagno
Pagine: 155
Prezzo: 2,99 €
SINOSSI
Aurora è una bella e dolce ragazza, innamorata di Alex, ed ha già sofferto troppo per lui. Troppi tira e molla, troppi tradimenti, troppe sofferenze…
Si ripromette di non cadere più nella sua trappola d’amore… ma, per quanto possa provarci, non ci riesce… Non capisce perchè dopo tanto tempo e tante sofferenze, si sente ancora così legata a lui... Sa solo che non può farne a meno... Non più!
Dopo l’ennesima delusione che le ha provocato Alex, Aurora conosce Daniele, un ragazzo che la riempie di attenzione e la fa sentire speciale, pronto ad impegnarsi seriamente con lei.
Alex sembra finalmente essere un lontano ricordo, finché non succederà qualcosa che metterà Aurora davanti a un bivio e che le sconvolgerà la vita...
Cosa sceglierà?
Riuscirà a dare un calcio al passato ricominciando una nuova vita con Daniele?
Una bella storia d’amore, piena di colpi di scena e attimi intensi.
LA MIA RECENSIONE
Questo libro mi è piaciuto tantissimo. Fin dall'inizio mi ha coinvolta totalmente. La storia non l'ho mai trovata banale, ci sono stati dei momenti di suspance e qualche pagina velata di mistero che mi hanno incollata al libro nel vero senso della parola. Ho letteralmente amato Aury, Erika e la loro immensa amicizia. Leggendo del loro sentimento ho sognato un pochino perchè ho sempre cercato un'amicizia così forte e profonda. Ho compreso il modo di Aury di affrontare il rapporto con Alex e ho capito pure lui. Sono personaggi giovani ed il loro comportamento è più che comprensibile. Ho provato tenerezza per Daniele e i risvolti legati a lui non potevano andare diversamente. Il libro è scritto in maniera chiara, semplice e con pochissimi errori grammaticali. L'autrice è riuscita a descrivere i sentimenti in maniera così delicata e realistica da far immedesimare il lettore al 100%. Vi consiglio tanto questo libro. Mi é davvero piaciuto un mondo.
martedì 14 marzo 2017
Mi presento + Disclaimer
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Come vivere le proprie passioni
Salve a tutti. Come va?
Oggi vorrei chiacchierare con voi di passioni, delle cose che più amiamo fare.
Sono stata ispirata da un libro che ho letto, "Storia proibita di una geisha", poichè la protagonista ha sacrificato tutta la sua vita per la sua passione per la danza.
Allora, intanto io credo che una delle cose più belle della vita sia proprio quella di dar sfogo alle proprie passioni.
Dedicarsi a ciò che più si ama rende energici, motivati e felici.
L' ansia diminuisce quando ci si avvicina alla propria passione.
Le mie passioni sono lo studio, la lettura e la scrittura.
Quando sono immersa nei miei momenti no mi lascio travolgere dalle mie passioni e improvvisamente mi sento meglio, carica e piena d'amore per ciò che sto facendo.
Reprimere le proprie passioni è alquanto sbagliato e anche pericoloso perchè col passare del tempo si creerebbe in noi un senso di insoddisfazione, inadeguatezza, frustrazione e infelicità.
La cosa più giusta è invece coltivarle nel modo giusto, che ovviamente non deve cadere nell'esagerazione esasperandoci.
Appunto, il libro sopracitato parlava di questa donna, Mineko Iwasaki, che ha deciso di dedicare ogni minuto della sua vita alla propria passione. Questo le fa onore poiché non c'è nulla da eccepire nella sua determinazione, però arrivata ad un certo punto della sua vita si è accorta di non aver vissuto la propria vita a 360 gradi. Ha sentito la mancanza dell' amore, del divertimento, dello studio, delle vacanze.
È proprio vero che nella vita, in ogni cosa, serve un equilibrio, e, che sia in difetto o in eccesso, ma le esagerazioni sono sempre deleterie.
La propria passione non deve prosciugare la nostra vita. L'essere umano non è fatto di una cosa soltanto (anche se è una passione), ma per vivere bene ha bisogno di svariate esperienze e sensazioni, emozioni e se non vengono vissute prima o poi vengono reclamate dal nostro cuore e dal nostro cervello.
Quindi, vivete le vostre passioni, nutritevi ANCHE di loro, ma non SOLO di loro.
Cercate e trovate l'equilibrio.
Organizzate il vostro tempo affinché possiate condurre una vita piena.
Un abbraccio
Laura
domenica 12 marzo 2017
Recensione di "Storia proibita di una geisha"
Oggi vi voglio recensire un libro che mi ha davvero travolta.
Titolo: Storia proibita di una geisha
Autore: Mineko Iwasaki, Rande Brown
Casa editrice: Newton Compton Editori
Prezzo: 5,90 €
Pagine: 318
SINOSSI
sabato 11 marzo 2017
L'adozione nelle coppie gay
Salve a tutti. Come va?
Oggi vorrei parlare di una questione che fin da subito ha creato uno spartiacque nella società.
In questi ultimi giorni si è sentito molto parlare della coppia gay che ha potuto adottare anche in Italia un bimbo. (Diciamo che nel nostro stato non è ancora possibile farlo, ma credo che possa diventare fattibile dopo alcuni anni di residenza all'estero. Comunque non sono molto informata nell'ambito legislativo e oggi sono qui per parlare della questione etica, se così la vogliamo chiamare).
Parto col presupposto di essere d'accordo con l'idea delle adozioni gay.
Mi ci è voluto un po' di tempo per arrivare a questa conclusione, ho riflettuto parecchio prima di capire il mio pensiero, ma ora ce l'ho ben chiaro in testa.
Io sono fermamente convinta che una coppia gay fondata sull'amore sincero possa essere un'ottima isola felice per un bambino bisognoso di famiglia.
Un bambino da adottare è un bambino senza famiglia, solo, in un orfanotrofio, in un ospedale o in una comunità povera. Cosa c'è di male se due uomini o due donne vogliono prendersene cura per sempre? Dov'è il male? Io non comprendo chi disprezza questa realtà. Come si fa a preferire che un bimbo rimanga solo e soffra piuttosto di farlo crescere con due persone dello stesso sesso? A me sembra un pensiero omofobo.
Mi sono sentita dire, e questo è il pensiero che va per la maggiore e che io vedo come una classica omologazione alla maggioranza, che un bambino deve crescere con una figura maschile e una femminile per non avere scompensi psichici.
E allora io chiedo a chi la pensa così: quanti bambini vengono cresciuti solo dalla mamma o solo dal papà per questioni legate a divorzi, a un genitore che è morto o scappato? O magari viene accudito dalla mamma e dalla nonna o dal papà e dallo zio. Io ne conosco parecchie di persone cresciute così e mi sono sempre sembrate simili a tutti gli altri.
Questi casi non sono i medesimi se paragonati a una coppia di genitori gay?
Anzi potrei dire che forse un bimbo che cresce con una coppia gay serena potrebbe non patire le sofferenze che invece potrebbe dover vivere un bimbo figlio di una coppia etero (o anche gay, non c'entra) che si lascia o non va d'accordo.
Io credo che la cosa più importante sia crescere un figlio con amore, insegnandogli i valori della vita nella totale libertà di esprimere il suo "essere".
C'è comunque anche da dire che dove vige la legge che dà la possibilità di adottare anche alle coppie gay, la cosa non è più vista come una novità o una trasgressione alle regole non scritte della società, ma è concepita come un'azione del tutto accettata e quindi radicata nella mentalità della comunità in questione.
In quest'epoca e in tutte le epoche è giusto far prevalere l'amore in tutte le sue forme e andargli contro può solo essere deleterio per tutti perché crea attriti, divisioni, prevaricazioni.
Vorrei che il bigottismo e l'ottusità non esistessero.
Un abbraccio
Laura
venerdì 10 marzo 2017
Come gli animali possono migliorare la nostra vita
giovedì 9 marzo 2017
Metodo anti-stress per organizzare la spesa di casa e il menù
Salve a tutti. Come va? Oggi mi piacerebbe raccontarvi come organizzo io la spesa di casa senza procurarmi nessun tipo di stress.
Convivo con Diego da nove mesi e inizialmente è stato un po' faticoso organizzarmi per stare dietro alla casa.
Facevo la spesa circa ogni 15 giorni comprando cose a caso e spesso mi trovavo purtroppo a dover buttare cose scadute che non avevo utilizzato. Questa cosa mi faceva dispiacere un sacco, ma col senno di poi credo che sia anche normale i primi tempi perchè per quanto la famiglia sia nostra, non la conosciamo bene e non sappiamo cosa nella nostra casa serva veramente durante i primi mesi.
È tutto nuovo, cambiano i ritmi, sia del nostro compagno o compagna e anche i nostri, quindi vi consiglio, per evitare di buttare il cibo, di cominciare facendo spese piccole con cose semplici e indispensabili. Col tempo, quando tutto diventerà più spontaneo e familiare, potrete sbizzarrirvi in cucina.
Il fatto di dover pensare a cosa fare da mangiare mi creava però un po' di ansia giornaliera perchè non volevo fare sempre le stesse cose, ma non avevo sempre il tempo per pensare a cosa fare di sfizioso e originale e a volte non avevo neanche "la testa" per pensare a cosa fare di semplice.
Ecco che allora ho fissato innanzitutto due giorni alla settimana in cui andare a fare la spesa: il sabato e il mercoledì.
Dopodiché segno sulla mia agenda il menù che decido di preparare dal giovedì al sabato e ciò che ne verrà fuori sarà la spesa che farò il mercoledì e poi verso fine settimana mi prendo altri 15 minuti per organizzare il menù che andrà dalla domenica al mercoledì e quella sarà la spesa del sabato.
In questo modo io penso alla spesa e a cosa fare da mangiare solo per mezz'ora a settimana, che in pratica sono quei 15 minuti che mi servono per fare le due liste settimanali.
Su un mobiletto di casa, quello che usiamo un po' come "svuota-tasche" ho poi messo un block-notes piccolo dove mi appunto le cose che mancano in casa che esulano dal cibo e che andrò ad acquistare insieme al cibo in una delle due spese settimanali.
Io così sono molto meno stressata per quanto riguarda l'organizzazione del menù e della spesa di casa. Ho tutto scritt e devo solo seguire giorno per giorno ciò che mi sono scritta sull'agenda.
Io so i miei tempi e quindi poi so anche come organizzarmi per cercare di far combaciare la preparazione del cibo con gli orari di lavoro. Spesso preparo alla sera per il pranzo del giorno dopo (per esempio il ragù o le verdure) e al mattino per la cena.
Mi piace un sacco questo mio modo di avere il controllo della cucina. Non mi stressa e a seconda dei tempi riesco anche a ritagliarmi del tempo per sperimentare ricettine carine.
Per esempio il giovedì lavoro dalle 12 alle 16 e il venerdì dalle 5.30 alle 13. Mi sono quindi organizzata così per avere il venerdì a pranzo le lasagne al forno: il giovedì mattina ho preparato il ragù, alla sera ho fatto le lasagne e al venerdì alle 13 ho dovuto solo riscaldarle. In pochi minuti il pranzo era pronto e io suddividendomi i compiti quando ho organizzato il menù settimanale in agenda non mi sono affatto stressata.
Provate anche voi!
Un abbraccio
Laura