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domenica 12 marzo 2017

Recensione di "Storia proibita di una geisha"

Salve a tutti. Come va?

Oggi vi voglio recensire un libro che mi ha davvero travolta.

Titolo: Storia proibita di una geisha
Autore: Mineko Iwasaki, Rande Brown
Casa editrice: Newton Compton Editori
Prezzo: 5,90 €
Pagine: 318






SINOSSI
Un'infanzia felice e solitaria trascorsa in un piccolo paese lontano dal Giappone delle grandi città. Mineko è una bambina schiva e appartata. A sei anni, strappata alla famiglia e con il cuore spezzato, si trasferisce in un'okiya nel distretto di Kioto e lì intraprende il duro cammino per diventare geisha, imparando l'antica arte del ballo, del canto, del saper parlare e vestire. È l'estenuante studio del cerimoniale rigido e severo di una corte millenaria che rende le donne maestre di etichetta, eleganza e cultura. Mineko studia con tenacia, senza mai distrarsi, coltivando un solo grande sogno: ballare. Diventa la geisha più brava, ricercata e corteggiata. Tutti la vogliono, politici, artisti, star dello spettacolo. Audace e orgogliosa, testarda e fiera, si muove in un mondo che non vuole ribelli, ma lei ha l'ardire di osare e di infrangere regole austere. Con il suo coraggio rompe il velo che da sempre avvolge un universo frainteso: si racconta con eleganza e audacia, ironia e leggerezza, e ci accompagna attraverso le trame e i segreti di una cultura millenaria e ritrosa. Mineko si confessa e denuncia un mondo che vuole rimanere nascosto, ci racconta della fatica e della tenacia per diventare la geisha più amata per poi, al culmine della sua carriera, voltare le spalle al successo e scegliere altro, una famiglia, un figlio, la normale eccezione dell'essere donna.  

LA MIA RECENSIONE
Sono stata letteralmente travolta da questo libro che descrive la vera vita di una geisha.
Ho sempre creduto che la geisha fosse, oltre che una figura legata alla'arte della musica e della danza, una servitrice di lusso di piaceri sessuali (non voglio usare nessun altro termine che risulterebbe in ogni caso volgare se affiancato alla figura di una geisha, che ho comunque sempre ammirato per la raffinatezza e l'eleganza) e invece non è affatto così. Questa è un'idea sbagliata che il mondo si porta dietro da anni e anni e il perchè è spiegato all'interno del libro. Sta di fatto che una geisha, o meglio geiko, non è altro che un'intrattenitrice chiamata ai banchetti tradizionali giapponesi, occupando lo stesso posto che qui in Occidente potrebbe occupare un'orchestra a un matrimonio, a una sagra o a un ricevimento importante. Non è altro che una danzatrice, una musicista tenuta ad allietare il pubblico con la sua arte. 
Ho veramente apprezzato molto questo libro perchè Mineko ha avuto finalmente la possibilità di spiegare pubblicamente cos'è veramente una geiko e la dura vita che una maiko deve fare per arrivare a diventare una geisha.
E' un libro scritto in maniera delicata, mai volgare, chiara e semplice. Risulta veloce da leggere ed è stato come una calamita per me. 
Questo libro ha fatto sì che io mi sia sentita ancora attratta dal mondo delle geiko, dalla dedizione di Mineko verso la sua professione e la sua passione per la danza. Inizialmente vedevo lei come una persona presuntuosa, soprattutto quando era bambina, ma poi ho capito, pagina dopo pagina, che la sua non era effettiva presunzione, ma poteva essere letta come determinazione nel farsi largo all'interno di una strada faticosa, piena di competizione, invidie e cattiveria. L'ho trovato anche istruttivo perchè l'autrice con la sua scrittura ha voluto insegnare al lettore che quando si ha una grande passione niente ci può fermare e se si è determinati si può arrivare dove si vuole, ma verso la fine ha anche voluto far capire a chi la legge che non è giusto fare della propria passione l'unico obiettivo della vita perchè prima o poi arriva il giorno in cui ci si accorge di non avere altro nella vita se non quella passione che però ci ha precluso tante esperienze utili e fondamentali della vita. E' giusto coltivare la propria passione continuando comunque a vivere liberamente. Infatti ho adorato il finale dove lei in qualche modo ha saputo liberarsi dalla sua passione che era un po' diventata come una piccola prigione.
L'unico appunto che potrei fare è legato alle parti storiche descritte in modo così dettagliato da sembrare un pochino noiose, ma è del tutto sopportabile.
Lo consiglio vivamente a chiunque.

Un abbraccio

Laura

 

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