Salve a tutti. Come va?
Oggi vorrei affrontare un argomento
molto serio e delicato.
L’idea mi è venuta guardando un video su Youtube a
riguardo.
Ho deciso quindi di esporvi qui il mio pensiero chiedendo, a chi
vuole, di condividere i propri pensieri su questa questione di grande
importanza.
Solitamente evito di leggere i quotidiani o guardare i telegiornali
per una mia consapevole scelta che proviene da un’idea che mi sono fatta nel
tempo anche grazie ad alcuni libri letti durante la mia esperienza
universitaria.
Non voglio fare di tutta l’erba un fascio e quindi non sto
generalizzando la cosa, anzi sono sicura che non è sempre così, ma ho
constatato che spesso nei giornali e in tv le notizie vengono filtrate
arrivando al lettore o allo spettatore in modo non originale: questo per
seguire alcune regole stilate con il fine di accaparrarsi più pubblico
possibile e mantenendo quello che già possiedono.
In questi ultimi giorni però
mi è balzata all’occhio la notizia di dj Fabo, un ragazzo divenuto cieco e
tetraplegico in seguito ad un incidente stradale.
Ha combattuto con tutte le
sue forze per poter avere la possibilità di morire attraverso il suicidio
assistito qui in Italia, ma alla fine è stato costretto ad andare all’estero
perché le leggi italiane non permettono questa cosa. Mi è stato chiesto ieri
cosa io pensassi riguardo al suicidio assistito.
Io ho risposto con una sola frase:
io sono per la libertà. Nel senso più completo del termine.
Perché una persona
non può essere libera di scegliere se vivere o morire?
Io non capisco questa
imposizione che consiste nel dover vivere a tutti i costi, anche quando il
diretto interessato non lo desidera più. Nessuno, e ripeto nessuno, secondo me,
dovrebbe decidere della nostra vita e soprattutto nessuno se non chi ci è
davvero in mezzo può capire com’è vivere in determinate situazioni.
A me
dispiace pensare che questo ragazzo è stato obbligato fino ad ora a
sopravvivere ad una condizione che lui non sopportava, la vedo come una
punizione immeritata, un’imposizione che è come una tortura basata su una
circostanza di vita che è pure contro natura perché un essere umano non è fatto
per vivere così.
Vedo insensate anche tutte le motivazioni religiose
che la chiesa espone a riguardo e cioè che solo Dio può decidere quando una persona deve morire o vivere...beh...a parte il fatto che io non mi reputo cristiana cattolica perchè nessuno dei miei pensieri va di pari passo con questa religione, ma comunque questo in particolare lo vedo come un ragionamento bigotto ed estremista che non ha niente a che vedere con il bene per il prossimo.
La libertà è la cosa più importante di cui ci
possiamo avvalere e nessuno ce la può togliere in nessun caso. Io sono per la
vita, sono favorevole a tentare di migliorare la situazione fino a quando non
si spegne l’ultimo accenno di speranza, ma una volta capito che non c'è via
di scampo e non ci saranno più miglioramenti trovo sbagliato anche
l’accanimento medico e le false speranze che girano intorno a ciò.
È sbagliato
per il paziente e per i suoi familiari. Purtroppo in alcuni casi occorre
gettare la spugna consapevoli che a un certo punto bisogna fermarsi perchè non c'è più nulla da fare.
L’importante è averle provate tutte.
Un abbraccio
Laura
Nessun commento:
Posta un commento