Salve a tutti. Come va?
Oggi vorrei parlarvi di un argomento che non mi ha mai
toccato personalmente, se non negli ultimi tempi e mi piacerebbe chiacchierare
con voi riguardo a questa cosa per sentire cosa ne pensate e come la vivete, se
la vivete.
In questo momento mi viene in mente il detto “occhio per
occhio, dente per dente”. Quante volte vi è capitato di subire un torto e avere
un forte desiderio di vendetta verso il vostro offensore? Credo che, bene o
male, sia successo un po’ a tutti, o quasi, di provare questo sentimento che
altro non è che rabbia, grande rabbia che desideriamo sfogare in qualche modo.
La rabbia, e questa è cosa assodata, deve essere sfogata in
qualche modo. La cosa più giusta sarebbe quella di richiamare chi ci ha offeso
sputandogli addosso tutto ciò che pensiamo di lui/lei senza remore
assicurandoci che il messaggio venga recepito nel migliore dei modi, dando poi
la possibilità al colpevole di redimersi se ne ha i meriti, altrimenti
allontanandolo dalla nostra vita definitivamente.
Spesso però, oltre ad affrontare chi ci ha fatto del male,
può nascere in noi la voglia di vendetta, soprattutto nel momento in cui ci
accorgiamo che chi ha sbagliato continua a farlo.
Questa è una situazione che è
capitata a me recentemente.
Io non sono mai stata una persona vendicativa, non
è un comportamento che fa parte di me, ma ultimamente in seguito alla
conoscenza di alcune persone che perseverano nei loro sbagli a discapito mio
anche dopo aver loro parlato apertamente, ho deciso di attuare delle piccole
vendette.
Ci tengo a precisare che la
vendetta non deve mai essere violenta né dal punto di vista psicologico e né
dal punto di vista fisico e non credo debba mai neanche pareggiare il male che
l’altro ci ha fatto perché altrimenti diventeremmo uguali a colui/colei che ci
ha ferito e questo non ci renderebbe onore, ma attuare delle piccole vendette
basate sulla verità condita da un po’ di acidità può alleggerirci il cuore e
farci sorridere diminuendo il peso di ciò che abbiamo subito.
Se utilizziamo la vendetta in modo onesto dicendo la verità
in realtà non facciamo nulla di male.
Per esempio, se ci accorgiamo che Tizio (che ci ha fatto del
male e che persevera a farci del male nonostante gli abbiamo parlato) parla
male di Caio, possiamo “vendicarci” di Tizio andando a dire a Caio la verità e
cioè che Tizio ha parlato male di lui aggiungendo quel pizzico di acidità in
maniera subliminale che può giovare al nostro orgoglio. Questa è una piccola
vendetta.
Prima di attuarla è logico che occorre pensare e capire se si è in
grado e se si vuole affrontare poi un conseguente affronto con Tizio che
potrebbe chiedere spiegazioni. Occorre capire con chi si ha a che fare, perché
se Tizio dovesse essere una persona violenta è ovvio che è meglio lasciar perdere
fin dall’inizio o contattare le forze dell’ordine in casi gravi, ma in casi
vita quotidiana in cui le situazioni sono gestibili e non gravi, queste piccole
ritorsioni verso chi ci ha ferito possono farci rallegrare la giornata. Io vi
ho fatto solo un piccolo esempio, poi è logico che nella vita si possono creare
tante piccole situazioni a noi favorevoli per mandare le frecciatine.
Una cosa importante è però riuscire a non far diventare la
vendetta una ragione di vita. Lo si può fare, in modo leggero e “acidamente
simpatico” quando capita l’occasione, ma non dobbiamo cercarla noi l’occasione,
affannarci per trovare il modo per farla pagare a chi ci ha fatto del male.
Quando capita, capita e non deve neanche durare in eterno. Deve essere uno
stato provvisorio che non cade nel patologico.
Una vendetta che si prolunga nel tempo è sintomo di una
rabbia e un odio non ancora superati e allora in questo caso per poterla
superare è meglio riparlare e riaffrontare verbalmente l’offensore chiarendo di
nuovo la situazione in modo ancora più chiaro e magari più autoritario
chiarendo del tutto e facendo pace veramente oppure in caso di altra
perseveranza allora la vendetta non avrebbe più senso di esistere e l’unica
cosa da fare sarebbe dire in faccia al colpevole che non si ha più il desiderio
di avere a che fare con lui e che per quanto ci riguarda lui non esiste più.
Spero di essere stata chiara.
Un abbraccio
Laura

Nessun commento:
Posta un commento