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martedì 2 maggio 2017

Alcune dritte casalinghe

Salve a tutti. Come va? 
Oggi vorrei condividere con voi alcuni trucchetti per la casa che ho scovato in questi miei primi mesi di convivenza.
Si sa, per chi come me lavora a tempo pieno, che il tempo da dedicare alla cura della casa e della famiglia non è mai molto e di sicuro non è mai abbastanza, ma nonostante ciò anche noi lavoratrici amiamo avere sempre la nostra casa in ordine e la nostra famiglia ben accudita.

Io mi diverto a trovare trucchetti per risparmiare tempo e denaro, altra nota dolente. Purtroppo anche i soldini sembrano non essere mai abbastanza. Nel mio piccolo cerco però stratagemmi per risparmiare avendo lo stesso un buon risultato.

Il primo trucchetto è volto a risparmiare soldini ed è interessante per chi come me ha un gattino in casa. Il cambio stagione porta con sé il cambio del pelo dei nostri amici gatti. Quotidianamente ho sempre passato la spazzola adesiva su divani, sedie, tappeti e letto trovandomi a volte senza ricambi in casa e spendendo quindi spesso soldi per acquistarle. 




Un sabato mattina mentre spolveravo i mobili con un panno in microfibra mi sono trovata casualmente a passare il pannetto sul copriletto per togliere un po' di peletti e, magia delle magie, sono rimasti tutti attaccati come se il panno fosse stato una calamita per loro. Quindi se prendete un panno in microfibra e lo inumidite potete passarlo sulle parti interessate per togliere tutti i peli del vostro gatto.

Ora, invece, vi consiglio un modo per risparmiare soldini per l'acquisto di spray profumati per tessuti. 
Io adoro profumare il divano, le sedie, i tappeti, gli asciugamani rinfrescando anche gli armadi e la biancheria stesa. I profumatori per tessuti però non durano molto e hanno il loro costo. 
Grazie a mia mamma ho imparato a farlo in casa.


Basta prendere un dispenser spray (tipo quello dello chanteclair) e riempirlo per metà di acqua e per metà dell'ammorbidente che più vi piace. Il risultato è ottimo, conveniente e il profumo dura un sacco.

Un ultimo trucchetto per risparmiare tempo invece è dedicato allo "stiraggio" delle camicie.


Il mio compagno usa molto le camicie e ne ho sempre parecchie da stirare. Il modo classico di stirarle mi ha sempre portato via molto tempo e non mi è mai piaciuto questo modo di stirarle pezzo per pezzo. 
Ho optato per un metodo alternativo che nel mio caso funziona.
Prima di tutto stiro il collo della camicia, poi passo ai polsini, alle maniche e alle spalle. Poi chiudo la camicia come fosse una maglia e stiro la parte davanti, poi la parte dietro. Infilo infine la camicia dentro l'asse per stirare la parte dietro centrale che si sovrappone ai bottoni.

È più difficile e lungo da descrivere più che da fare, ma vi consiglio di provare.

Un abbraccio

Laura

lunedì 10 aprile 2017

Recensione di "Bastardi"

Salve a tutti. Come va?
Oggi vi voglio recensire un libro che ho terminato di leggere proprio ieri.

Titolo: Bastardi
Autore: Eleonora Mandese
Casa editrice: Lettere Animate
Prezzo: 1,49 € e-book
Pagine: 172



TRAMA

Quattro sconosciute, l’unica cosa che hanno in comune è un bastardo. Così comincia la storia di “Bastardi!”, un libro che mostra senza pietà la doppia faccia dell’amore. Tradimenti, bugie, inganni e sotterfugi si ritrovano nelle parole di Elisa, Marirosa, Silvia e Antonella, protagoniste di storie diverse, ma dagli intrecci comuni. Tratto da una storia vera, probabilmente la tua!





































LA MIA RECENSIONE















Io adoro i libri di Eleonora Mandese. Ogni suo libro insegna sempre qualcosa. Da questo ultimo libro che ho letto ho apprezzato tantissimo il messaggio che lei desidera far passare attraverso le pagine di questo romanzo e cioè che la paura di amare non può impedirci di amare. Le delusioni accadono per farci fare delle esperienze per poter affrontare il futuro con più forza e consapevolezza. Tutto ciò ci viene raccontato attraverso la storia di un gruppo di ragazze deluse ognuna da un uomo  diverso che le ha trattate male. Ogni capitolo parla di una delle componenti del gruppo. Leggendo questo libro ho anche percepito l'importanza che l'autrice ha voluto dare al sentimento dell'amicizia e alla solidarietà femminile, due componenti che possono far diventare molto potenti le donne rendendole anche capaci di far valere la loro dignità di fronte a un uomo "bastardo" che le ha ferite.
Tanti complimenti a Eleonora.
Consiglio a tutti i suoi romanzi.

Un abbraccio

Laura



domenica 2 aprile 2017

La mia moda personale

Salve a tutti. Come va?
Oggi mi sono sentita ispirata da un pensiero che mi è balenato in testa mentre sbirciavo su Instagram i vari outfits delle diverse ragazze che seguo sul social.
tutte queste ragazze spiegavano con dovizia di particolari il loro modo di vestire, chi elegante e sexy, chi sportivo, chi casual, chi stravagante e gotico, e allora mi sono chiesta: ma io come mi vesto? 

Non mi sono mai posta questa domanda, ma pensandoci bene è abbastanza chiaro che io odi sentirmi costretta in abiti troppo attillati o magari in tipologie di vestiario dove sei obbligata a controllare ogni cinque minuti che tutto sia apposto, che non si sia spostato nulla, che la gonna sia al posto giusto, che la maglia non faccia troppe balze o che il body la smetta di stringere troppo l'inguine. 

No, non ce la posso fare. Io amo la comodità, la semplicità e l'idea di risultare romantica attraverso i miei abiti.

Tra le cose che odio oltre a quelle che ho citato poco fa ci sono anche i tacchi che io ormai ho bandito da anni. Mi sento così goffa quando li metto che il mio tentativo di risultare sexy fallisce ogni volta miseramente. Prediligo principalmente scarpe da tennis e stivaletti, e sandaletti d'estate.

Alcuni degli outfit che adoro d'inverno sono questi e devo dire che sono quelli che porto per il 97% delle volte:


 

Se invece un'occasione mi impone di essere un po' più elegante adotto questa tipologia di abbigliamento:
D'estate continuo a prediligere i leggings che utilizzo con stivaletti estivi o scarpe da tennis:



Visto che d'estate non è obbligatorio portare i collant che odio e che evito di portare quando c'è freddo, mi diletto nell'indossare tanti bei vestitini con stivaletti estivi o sandaletti bassi:



Adoro questi vestitini dal taglio stretto in vita che poi scendono morbidi perchè non mi fanno sentire costretta, ma mi fanno sentire bella e romantica.

E voi? Qual è il vostro stile?

Un abbraccio

Laura
 
 

sabato 1 aprile 2017

La paura del buio

Salve a tutti. Come va?
Oggi mi piacerebbe parlarvi di una cosa a cui personalmente non avevo mai dato peso, ma che ora mi ritrovo a dover combattere. Uso il verbo "combattere" per essere più chiara, e anche perchè ci stava bene nel contesto eheh, ma in realtà è più che altro un voler da parte mia porre rimedio e migliorare questa parte di me che comunque non ritengo altamente nociva per la mia serenità.

Sono quasi sicura che ci sarà qualcuno tra chi mi sta leggendo che la notte dorme o con la tv accesa, o con il cellulare vicino al letto per sentirsi più sicuro, o con una qualche lucetta in vista.

Premetto che non sto parlando di fobia del buio, ma di semplice paura che possiamo superare anche da soli con un po' di impegno.
Io ho scoperto da poco di avere paura del buio. Non ci avevo mai pensato o meglio non ho mai dato peso alla cosa perchè in fondo non ha mai limitato la mia vita e non mi ha mai portata a depressione o momenti di tristezza.
Da quando sono andata a convivere però mi sono trovata a scontrarmi con un piccolo problemino notturno ossia che io dormo con la luce mentre il mio compagno dorme al buio. 
Inizialmente è stato faticoso venirsi incontro e alla fine abbiamo, anzi ho, da sola, trovato un modo malsano e altamente nocivo per poter addormentarmi senza il buio. Questo mio metodo comprende l'utilizzo del cellulare per un periodo abbastanza lungo con la conseguenza che spesso mi risveglio al mattino col cellulare appiccicato a me.
Sappiamo che è altamente dannoso avere per tutta la notte a che fare con le onde magnetiche del telefono. Alcune ricerche provano che questi dispositivi moderni possono portare a brutte malattie se tenuti vicini a noi per lungo tempo.
La notte è proprio uno di quei momenti in cui andrebbe tenuto lontano, magari in salotto con la suoneria che comunque sentiremmo in casi di emergenza, ma di certo non sul comodino o addirittura sul cuscino.

Avevo anche pensato di chiedere al mio compagno di abituarsi a dormire con un po' di luce, ma siccome dormire al buio deve essere una situazione di normalità per tutti noi e non deve essere una condizione di paura, ho deciso di approfondire questo mio comportamento ponendo rimedio ove si necessita.

Parlando per chiunque abbia questo problema parto col dire che la prima cosa da fare è abbandonare la fonte di luce di cui ci serviamo per sentirci al sicuro di notte. Lo so che è difficile, ma non essendo una fobia ce la possiamo fare, con concentrazione. 
Dopodichè mettiamoci a letto e prendiamoci un po' di tempo per ascoltare noi stessi, le sensazioni che il buio ci dà e se vengono a galla alcuni ricordi che possono farci capire da dove nasce questa paura.
Una volta comprese queste cose, cerchiamo di affrontare le note negative legate al buio scacciandole attraverso pensieri positivi magari incentrati su ciò che dobbiamo fare nei prossimi giorni, e attraverso alcune azioni come magari accoccolarsi accanto alla propria compagna o al proprio compagno, al proprio amico a quattro zampe, al proprio peluche.
Quando capiremo che il buio fa parte della giornata e della vita e che non può succederci nulla di brutto senza la luce riusciremo a dormire beatamente anche senza aggrapparci a qualcosa o qualcuno.

Proviamoci.

Un abbraccio
Laura

martedì 28 marzo 2017

Recensione di "Il segreto di Helena"

Salve a tutti. Come va?
Oggi vi recensisco uno dei libri di Lucinda Riley che ho letto in due giorni.

Titolo: Il segreto di Helena
Autore: Lucinda Riley
Casa editrice: Giunti Editore
Pagine: 544
Prezzo: 14,90 €





TRAMA
Sono passati più di vent'anni da quando Helena, allora quindicenne, trascorse un'indimenticabile estate nell'isola di Cipro, dove, circondata da distese di olivi e da un mare color smeraldo, si innamorò per la prima volta. Dopo una carriera di ballerina classica, Helena vive a Londra con il marito William e tre figli, e non può certo immaginare che il suo padrino, alla morte, le ha lasciato in eredità ''Pandora'', la grande, magnifica tenuta sulle colline cipriote. Helena non resiste alla tentazione di tornare sull'isola con la famiglia, pur sapendo che i molti segreti custoditi da quel luogo potrebbero, proprio come il vaso della leggenda, scatenare una tempesta su tutti loro. In particolare sul figlio tredicenne Alex, sensibile e ribelle, sul cui passato ha sempre preferito tacere...

LA MIA RECENSIONE
Il libro mi è piaciuto parecchio.
Ho trovato un po' noiosa l'ultimissima parte perchè credo che la storia di Alex e la sua compagna sia stata tirata un po' troppo per le lunghe. 
Il resto del libro invece mi ha catturata completamente, tanto da finire il libro in soli due giorni. Mi ha affascinato molto il personaggio di Helena, una persona deliziosa, ma che purtroppo ha pagato a caro prezzo la sua importante bellezza fisica passando una vita piena di rimorsi, sensi di colpa e terrore nei confronti di una verità sempre a rischio di venire a galla.
Ho ammirato William e la sua intelligenza nonché il suo forte sentimento per Helena. Diciamo che mi avrebbe fatto piacere se la storia di Angus fosse stata messa più in risalto perchè mi ha incuriosita parecchio e potrebbe pure venirne fuori un altro libro, se fosse per me. 
Anche la storia di Chlöe e Michel meriterebbe un libro,mi piacerebbe sapere come è continuata.  
Ho adorato l'ambientazione e la pace che ho percepito nelle descrizioni di Cipro, Pafo e Kathikas. 
Non credo sia uno dei più bei libri della Riley, io almeno non lo considero tale, ma come sempre lo ritengo bello e coinvolgente. 
Un unico appuntino se proprio voglio essere pignola: non voglio fare spoiler e infatti credo che mi capirà solo chi ha letto il libro, ma penso che la coincidenza che vede coinvolt Helena, William e l'altra persona sia un po' surreale. Non posso dire altro.
Comunque lo consiglio

Un abbraccio

Laura

domenica 26 marzo 2017

Recensione di "Il bambino che imparò a colorare il buio"

Salve a tutti. Come va?
Oggi desidero recensirvi un libro che ho appena finito di leggere.

Titolo: Il bambino che imparò a colorare il buio
Autore: Billy Mills - Nicholas Sparks
Casa editrice: Pickwick
Prezzo: 9,90 €
Pagine: 161



TRAMA
Il buio è calato sulla vita di David dopo la morte della madre e dell'amata sorella. Il bambino, sopraffatto dal dolore, sembra aver smarrito per sempre la via che porta alla felicità. Eppure, nella sua disperazione, avverte la sensazione di avere la ragazza al proprio fianco. Vuole allora provare ancora una volta ad assaporare le cose belle della propria vita e solo una persona può dargli una mano: suo padre. David lo considera un individuo molto speciale che rispetta se stesso e tutte le creature viventi, dotato di una forza magica, silenziosa: l'accettazione di sé. David ha deciso di assomigliargli. L'uomo, per aiutarlo gli offre un dono: un logoro drappo con 7 raffigurazioni che coniugano il sapere tradizionale ad antiche credenze degli Indiani...  

LA MIA RECENSIONE
Questo libro mi è piaciuto nella prima parte dove Tunkasila spiega a David le fondamenta della felicità spiegandogli anche come riuscire a trovarla. 
L' Uomo (la U maiuscola è voluta)raccontaa David della meditazione e descrive passo passo il modo per affrontarla quotidianamente in modo da trovare quel relax e quella calma interiore che ci porta a vivere meglio e più serenamente. 
E' veramente utile e io ho appreso da questo libro il modo per fare meditazione.
Tratta anche argomenti profondi come il lutto e si possono trovare alcuni consigli su come vincere la disperazione in questi terribili casi che ovviamente non risolveranno la situazione nell'immediato, ma che col tempo potrebbero dare una mano a ritrovare la pace.
La seconda parte invece l'ho trovata pesante e noiosa.
Tunkasila detta a David dieci regole da imparare e ripetere per tre volte al giorno, una alla volta per dieci cicli lunari.
Viene spesso scritto di dare importanza prima agli altri e poi a se stessi e io non mi sono trovata in sintonia con questo pensiero e inoltre solo chi non ha una vita lavorativa o sociale può portare a termine un compito del genere. 
Ripetere per tre volte al giorno dei papiri lunghi due o tre pagine, se anche lo volessi non potrei farlo per mancanza di tempo. 
E poi, vi dico la verità, non mi sono ritrovata nelle pagine della seconda parte a causa dell'importanza che i protagonisti del libro danno al loro Dio, Wakantanka, spirito onnipotente supremo da cui ne derivano tutte le azioni umane sulla Terra. 
Credendo fermamente che noi umani non dobbiamo sottostare al volere di nessuno, ovviamente non mi rivedo in questa visione, ma di sicuro non sarà così per tutti.
In sostanza lo consiglio per l'utilissima prima parte, ma credo anche che chi vuole imparare a meditare possa benissimo affidarsi al web.

Un abbraccio

Laura

giovedì 23 marzo 2017

Recensione di "I giardini incantati"

Salve a tutti. Come va? Oggi vi voglio recensire un libro di poesie che mi è stato omaggiato dall'autore.



Titolo: I giardini incantati
Autore: Stefano Labbia
Pagine: 74
Prezzo: 10,00€
Casa editrice: Talos Edizioni

Trama

Seconda silloge poetica del giovane autore romano Stefano Labbia: i versi di questa nuova raccolta, più maturi ed importanti, rispetto ai precedenti, ci trascinano in un giardino incantato fatto di sfumature vivaci e tinte forti: l'autore ci mette di fronte ad un afflato piuttosto originale, tanto che sembra coraggiosamente poco curarsi della lezione ermetica e avanguardista del Novecento rifacendosi forse ai crepuscolari (Corazzini, Gozzano, Govoni, ecc.) e recuperando l’intimismo e la “semplicità” a fronte del modernismo a tutti i costi. Versi, quelli presenti ne “I Giardini Incantati”, che sono il frutto di varie esperienze di vita e di rapporti umani contrastanti, fra sentimenti e risentimenti, amarezze e dolcezze, comuni a tutti noi esseri umani, figli dei tempi antichi e moderni. Per cui la poesia del Labbia è, come ella stessa dice della vita, “severa e ilare al tempo stesso".

La mia recensione
Non sono solita leggere libri di poesie, ma devo dire che questa raccolta mia ha stupita positivamente.
Le poesie che si trovano all' interno di questo libro evocano le sensazioni e le emozioni che l'autore ha vissuto durante la sua esistenza in cui ognuno di noi si può rispecchiare.
Lo stile utilizzato lo trovo moderno e quindi riconducibile e vicino alle giovani generazioni, il poeta scrive in modo spontaneo e non costruito.